Ucraina due pesi due misure

Ucraina due pesi e due misure
Tonino 9 febbraio 2015
Siamo già in guerra o ce ne accorgeremo all’improvviso?
Hollande è stupido o ci fa? Si può minacciare guerra aperta alla Russia? Ma i francesi non hanno tremato un po’? E’ più saggia una neoliberista-fascista come la Merkel che un “socialista” guerrafondaio europeo?
Il sostegno dell’Europa al governo fascista di Kiev non è maturato da nessuna decisione democratica e da nessun dibattito. E’ il volere degli Usa per tenere “occupata” e all’angolo un pezzo del BRICS, la petrolifera Russia. Per noi la decisione è demandata ad una certa Mongherini che straparla e punta minacciosa l’indice ad est a nome di altri. Che tenerezza la bimba! La Nato si mostra ogni giorno più minacciosa e sostiene apertamente l’esercito ucraino con armamenti sofisticati, accusando (il bue che dice cornuto all’asino) il non meglio identificato intervento di Mosca. Basta che l’occidente lo creda e sappia che i buoni siamo noi.
E’ diventato tipico degli americani lanciare la pietra e nascondere la mano (Egitto, Libia, Siria, Ucraina…) e bisogna ricordare con attenzione la loro grande amicizia quando portano le guerre dappertutto sul globo eccetto in casa loro. Vi sono molti video, (W You tube!) che mostrano, sul fronte di Donetsk, dei combattenti con l’uniforme ucraino, ma che parlano inglese e che rifiutano di essere filmati. L’importante è negare l’evidenza. Hanno la propaganda e i media necessari per imporre la “verità” che vogliono. La Commissione Europea, con un programma speciale, ha stanziato milioni di euro per la propaganda anti Russia. La guerra vera la si anticipa sempre con quella mediatica. Titolo su RaiNews: “la Russia minaccia l’america”. Abbiamo già il cattivo responsabile. Roba da matti. Nessuno può dimenticare ciò che successe a Timisoara, in Romania, per rendere più orribili i coniugi Ceausescu, prima del colpo di stato. Lo stesso presidente ucraino ieri sventolava, in televisione davanti a Merkel e Hollande, passaporti russi “sequestrati” a soldati russi presenti nell’est del non veramente paese suo, che tutti possono procurarsi al mercato nero. L’importante è che ci si creda.
La leggerezza con la quale la Commissione Europea ci avvicina a una situazione di guerra con la Russia per interposta persona è semplicemente incredibile. Corsa della Merkel a Washington per ricevere ordini. Sembra che basti una scintilla. Gli inglesi sono più guardinghi. Forse pensano che gli ombrelli nucleari non siano così efficaci. Un attacco diretto? La storia dice: in inverno no, in primavera sì, ma con loro bisogna fare presto prima che torni l’inverno.
Certamente vi sono vittime innocenti nei due campi, ma le vittime russofone sembrano non esistere.
Comunque, dai telegiornali, non riusciamo a capire, guardando i villaggi, le città distrutte e le vecchiette che piangono, chi ha fatto cosa e chi è chi. Ci mostrano immagini soleggiate d’estate, come se le zone non fossero coperte di neve e fango in questi giorni.
Qualcuno, anche nei sindacati, ricorda le vittime di Odessa ? Dico dei sindacati poiché l’assassinio di 48 (i russofoni dicono 66) manifestanti pacifisti avvenne proprio nella sede della “casa dei sindacati” dove si erano rifugiati dopo una feroce carica delle milizie naziste del governo di Kiev. Manifestavano dopo la decisione brutale del governo fascista di Kiev di sopprimere lo studio della lingua russa nelle scuole. Sono stati circondati nella “casa dei sindacati” e l’edificio dato alle fiamme. Quelli che non sono morti bruciati vivi sono stati picchiati a morte mentre uscivano dalle fiamme. Sotto l’occhio tranquillo della polizia, ma filmati in diretta e trasferiti sulle reti sociali. Purtroppo erano nel campo sbagliato, non in quello che fanno sostenere a noi. Quindi quelli non contano.
A noi, perché è una guerra civile organizzata e pagata dagli americani (Soros dixit e ruolo positivo di interferenza ribadito da Obama) e dai tedeschi espansionisti (facciamo finta di dire dall’Europa perché ormai è la stessa cosa), cioè da noi. Degli eurocratici irresponsabili ci stanno trascinando in una guerra civile costruita ad hoc, anche a sostenere i nazi-fascisti locali, “democratici” dopo il colpo di stato. Così, noi iscritti all’ANPI, abbiamo imparato che ce ne sono anche dei “buoni”. Ai cittadini italiani o europei non hanno mai chiesto un parere, ma per quale motivo dovrebbero farlo, ci mancherebbe, altri comandano e decidono. Basta che paghiamo, in termini economici (le contro-sanzioni russe alle imprese e all’agricoltura, ovviamente europee) e soprattutto in termini morali. Siamo sempre più impegnati in tutte le guerre, altro che art.11 della Costituzione. In Ucraina siamo in avan-posto in nome dei nostri amici americani, non ancora con le armi, ma vai a sapere cosa ci nascondono, come d’abitudine. Notizia Ansa (31 gennaio): due coraggiosi caccia italiani schierati in Lituania intercettano mig russo (veramente era un cargo) che volava sul mare Baltico (!), che forse si avvicinava …
Il sostegno militare della Nato, organizzazione militare che non è nostra ma in cui siamo obbligatoriamente dentro per debiti di guerra, ci porta sempre più in una situazione pericolosa di conflitto con la Russia. A vedere l’escalation degli eventi, quasi quasi ci tocca sperare nella saggezza di Putin, che, in confronto ai guerrafondai Hollande-Merkel (a proposito, hanno lasciato la Mogherini a casa) che continuano a minacciare facendo finta di trattare, ha dichiarato che non vuole fare guerra a nessuno. Ma si sa, i russi mentono sempre, figuriamoci se fossero ancora comunisti. Ma forse qualche alone soffuso sarà rimasto.
Se poi si pensa all’autodeterminazione dei popoli come massima legge democratica, storica e naturale ci dobbiamo chiedere se non abbiamo sbagliato qualcosa nelle nostre tre Guerre d’Indipendenza e nella prima guerra mondiale per conquistare terre altrui anche di lingua e cultura tedesca.
Ma non tutti pensano al ricongiungimento pacifico delle etnie e delle grandi famiglie culturali e religiose. Basta pensare ai Curdi, sparpagliati e divisi in quattro stati confinanti e in guerra anche sul loro territorio iracheno. Ma anche a tutti i paesi africani, divisi da immaginarie e feroci linee meridiane e parallele. Una specie di dividit et imperat. Si pagherà per sempre questa bestialità coloniale soprattutto franco-inglese. La stessa cosa dicasi delle frontiere in Medio Oriente.
Basta pensare alla decisione odierna dell’Onu nel dichiarare che tra Serbi e Bosniaci non vi sono stati atti di genocidio, ma solo rappresaglie “normali” di guerra, diciamo ineluttabili corollari. Dopo 25 anni il Tribunale Penale Internazionale scopre che ha sbagliato ad imprigionare e condannare solo i serbi e non anche i bosniaci. Erano nel campo sbagliato.
Quindi, anche in Ucraina, tutto va bene “madame la marquise”, qualcuno, anche se a casa sua, sta nel campo sbagliato. L’hanno deciso altrove. Anche noi sempre più implicati.

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